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il mio pensiero

 

La nascita di questo blog ha soprattutto lo scopo di tutelare la mia persona e quella dei miei familiari, nutro seri dubbi sulle conseguenze che ne potranno scaturire. Dalla costante visione di questo sito avrete la possibilità di una visione completa di quanto noi cittadini siamo costretti, nostro malgrado a subire.Avendo vissuto, in passato, in paesi dove si vivevano condizioni di totale carenza di democrazia, condizioni di parziale assenza di democrazia che in altri ancora dove si respirava aria di democrazia e di senso civico, credo di aver acquisito una certa sensibilità nel discernere quando mi trovo in una di queste tre condizioni di vita.

 

Per confrontare ciò che sto vivendo in Italia, paese democratico per eccellenza, nell’affrontare la mia vertenza di lavoro con l’azienda GIARDINA, con altre esperienze, da me vissute in passato, vi porto ad esempio una mia reale esperienza vissuta in un paese Africano: “ alla fine degli anni novanta mi trovavo a lavorare in Congo, dove svolgevo le mansioni di impiegato amministrativo presso una impresa del settore  metalmeccanico. Fra i miei compiti la gestione amministrativa dei subappalti  delle società locali che ci fornivano personale  qualificato e non. Per farla breve una di queste  ci forniva un certo numero di saldatori qualificati che, successivamente,ho notato essere corredati da  certificati contraffatti. Sospetto che ebbi dal grande numero di radiografie alle saldature, attestante un quantitativo eccessivo di difetti. Resomi conto delle contraffazione dei certificati, mi presi carico, nell’interesse dell’azienda, di sostituire detti saldatori facendo subentrare un’altra società che ci forniva saldatori realmente qualificati. Il tutto mi portò ad essere convocato dal Procuratore Capo che mi  lesse una lettera anonima dove venivo accusato di vari atti, fra cui quello di sobillare i lavoratori locali contro quello  Stato africano. La convocazione ebbe fine senza che mi fosse data la possibilità di esporre la mia versione e con la minaccia che se il tutto fosse a ripetersi sarei stato sbattuto in cella e successivamente sarei stato accompagnato all’aeroporto e rispedito in Italia. La vicenda ebbe fine, grazie ad un docente universitario locale, al quale sono ancora legato da profonda amicizia e riconoscenza, il quale mi organizzò  un  incontro con il Direttore Generale della polizia locale che, messo a conoscenza della mia versione, mi rassicurò invitandomi a continuare tranquillamente il mio lavoro in quanto erano a conoscenza del modo in cui mi rapportavo con la cittadinanza locale ed in che modo aiutavo anche economicamente alcune famiglie in difficoltà. Dopo alcuni giorni venni a conoscenza che quel  Procuratore Capo era stato trasferito in altra sede. Procuratore Capo che quasi quotidianamente, in passato,  vedevo nello stesso ristorante a cenare con il titolare della società subappaltatrice che ci forniva i saldatori taroccati”.

 

Conseguente questa mia esperienza Africana ed a tant’altre, in cui sempre sono dovuto intervenire in prima persona, in quanto lasciato costantemente da solo, a barcamenarmi in varie delicate situazioni, voglio rendervi partecipi nell’accostare ciò che ho vissuto in passato e quanto stanno concertando, nei miei confronti, quei gruppi di potere che operano illecitamente (mafie) e che nomino sin dal lontano 26.05.08. Conseguentemente a delle mie passate esperienze, probabilmente nel nostro paese, si è più sottoposti  a dittature occulte che nei paesi del cosiddetto  terzo mondo. Pertanto, prima di esportare democrazia, dovremmo, per primo, occuparci che la stessa venga rispettata nel nostro paese. Dittatura che si differenzia dal tipo di morte che si decide nell’applicarti, violenta o di stenti  provocati da attacchi, sia al sistema nervoso che al patrimonio. Mentre onorificenze a coloro che hanno posto i blocchi a quanto reclamato nei pieni diritti. Ritengo che non esiste limite alla corruzione, in molteplici settori istituzionali e del mondo politico, se, come alibi, si contrappone sempre il bene del paese. Contrariamente nella realtà trattasi di azioni mirate alla ridistribuzione di capitali pubblici alle cosiddette lobby economiche.

 

Non è necessario estendere altri concetti a quanto appena affermato, in quanto basta tenersi informati, tramite i media, per rendersi conto da chi siamo governati e, da questa mia esperienza, da chi siamo tutelati giuridicamente. Il pesce puzza, per primo, sempre dalla testa.  Di conseguenza siamo, volutamente proiettati all’assuefazione al sistema. Chi si ribella a tale sistema viene stoppato con ogni mezzo.

 


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